domenica 19 marzo 2017

I bomboloni

La vicinanza al mare delle scuole dove insegna Bubi lo induce talvolta a portare gli alunni e gli allievi sulla spiaggia per fare lezione. 
Alcune volte cede alla richiesta dei ragazzi, alcune volte prende lui stesso l'iniziativa di condurli in riva al mare per stemperare un po' il loro carico di lavoro giornaliero e per far loro contemplare la bellezza della realtà che li circonda, soprattutto nelle giornate limpide e più calde.
Si tratta di una vera e propria lezione scolastica di Religione e avviene normalmente in questo modo: propone loro un gioco di squadra in varie fasi al termine delle quali, avvicinandosi l'ora del ritorno in classe, li invita a contemplare in silenzio ciò che Dio sta creando per loro in quel momento con brevi semplici parole. 
Una preghiera conclude la lezione e si ritorna amichevolmente verso la prossima lezione.
I ragazzi apprezzano molto e le reazioni a questa proposta sono diverse: chi ne approfitta per non fare niente sfruttando la presunta dabbenaggine di un simile professore e chi accetta di cuore vivendo tutto con impegno, il gioco e il ritorno a scuola con letizia, anche nel ripulirsi scarpe e calze dall'inevitabile presenza della sabbia. 
Tutto diventa motivo di gusto. 
Perfino in chi è occasionale testimone.

Così accade sempre; ma quella volta furono proprio tutti tutti a vivere con distrazione e quasi disgusto la lezione. Non accettarono nemmeno di stare al gioco. Un disinteresse totale, una "sfiga" (mi si passi la parola) aveva preso tutti, nonostante i richiami ripetuti di Bubi a vivere il gioco come tutti i ragazzi del mondo vivono il gioco. Nulla di nulla. Era brutto a vedersi. Sembrava quasi giocassero per dispetto, come a spernacchiare perfino quel momento di svago in una giornata pesante di studio. Dominava l'istinto.

"Ma non vedete? Non vi accorgete? Giocate male! Cosa fate?" li incalzava Bubi. Poi all'improvviso concluse: 
"Basta! Andiamo tutti a mangiare un bombolone!" 
Li portò tutti in pasticceria prima di tornare a scuola e offrì a ciascuno un bombolone alla crema.
Quella fu la punizione per l'insubordinazione della classe.
I ragazzi se lo ricordano ancora.
Bubi stesso fu stupito della sua reazione.
La bellezza e il gusto, misteriosamente, avevano vinto ancora.

mercoledì 15 marzo 2017

I due Carabinieri

E' tarda sera a San Martino dei Molini. 
Nel buio della strada torna alla Parrocchia Bubi, dopo un pomeriggio intero di benedizioni nelle case. Ha passato tutta la mattinata aspettando la fine dell'intervento chirurgico del nipote Francesco a Bologna.
Procede lento e stanco sul marciapiede. 
Passa un auto dei Carabinieri. 
La Gazzella si ferma, fa inversione di marcia e accosta. 
- Buonasera, Reverendo, possiamo farle una domanda?
- Certamente. Prego.
- Dà una benedizione anche a noi? Sa, ci mandano tante maledizioni...ma noi le rimandiamo anche al mittente...
Due giovani militari dell'Arma scendono dall'auto e ricevono la benedizione lì sulla strada, alla luce dei lampeggianti della loro Gazzella.
E' l'occasione di uno scambio di battute e di informazioni, di stima e di affetto.
- Desidera un caffè, un tè, Don? 
Tirano fuori dall'abitacolo il loro thermos e gliene versano fra risate, auguri, complimenti reciproci.
Si salutano promettendosi aiuto e una bella mangiata insieme,
Tutta la fatica della giornata è scomparsa, da una parte e dall'altra, per lasciare il posto ad una semplice cordiale letizia...