sabato 10 ottobre 2015

Il topolino

Stasera piove a dirotto a S. Ermete e tutti temono possa succedere che torrenti e fossi si riempiano e l'acqua fuoriesca ad allagare strade e campi. Chissà?!
Stasera alcuni amici con le loro famiglie fanno una mangiata. Usa in Romagna. Ci piace mangiare.
I bambini mangiano prima, poi giocano. Gli adulti possono così mangiare in pace, ridere, scherzare e godere della reciproca compagnia.
Entra Bubi nel teatrino adibito a sala da pranzo per l'occasione. I bambini sono tutti seduti. Uno si alza, lo abbraccia e appoggiando la testa sulla sua pancia gli chiede: "Mi fai un topolino?".

Gliel'ho visto fare diverse volte. 
In treno, nel corridoio, seduti su strapuntini venendo da Milano verso il Sud. Nello scompartimento di fronte due bambini, un maschio ed una femmina, giocherellano. Bubi li interpella, propone loro un topolino. Prende un fazzoletto pulito lo piega e lo ripiega come gli ha insegnato suo babbo Guido tanti anni fa, anche mio babbo lo sapeva fare, ed ecco un topolino prende vita. Corre sul braccio, salta incontro ai bambini. Vivo! ... bastano due dita a muoverlo... Strilli di gioia e di stupore.
La bambina perplessa prima poi contentissima, lo abbraccia al collo dicendo: "Tu sei il nostro papà".

In America, a Belleville, NJ...chi sa parlare americano?...due gemellini, ora ragazzi, ma allora piccoli, figli di Latinos che ci ospitano in casa, saltano di gioia al vedere il fazzoletto vivo, il topolino che salta di qua e di la e non sanno come. Conquistati! Senza una parola conosciuta.

Quanti fazzoletti ha trasformato in topolini e quanti regalati! Qualcuno li terrà cari, qualcuno li abbandonerà in un angolo, qualcuno resterà come ricordo, qualcuno come reliquia.

Ad ogni bambino il suo topolino.