giovedì 1 settembre 2011

Nomen omen, il nome indica il destino

Bubi, chi era costui? 
In Germania "Bubi" è una parola che indica uno sfaticato, perdigiorno, donnaiolo. Così mi ha riferito una carissima amica di Colonia. 
Il soprannome con cui tutti conoscono il nostro amico, dai bambini dell'asilo al Vescovo emerito di Rimini, ha un'origine molto più semplice. Il babbo di Bubi emigrò per un certo periodo negli Stati Uniti d'America e la mamma portava spesso i bambini, come succede ancora per tante mamme, dai nonni per un aiuto nella loro custodia. Il nome della famiglia era Bubani. I bambini della zona, non conoscendolo, cominciarono a chiamarlo  "Bubano". Per anni questo fu il suo soprannome. In Romagna è normale chiamarsi per soprannome e come Bubano fu conosciuto, chiamato e stimato fino all'età di 22 anni. Nel 1970 Stefano entrò in Seminario con altri tre amici: Mimmo, Giona e Cecco. Il soprannome fu abbreviato per necessità di armonia in Bubi. E così fu per tutti.
Bubi è un modo di chiamare i cani. I bambini di Catania ridevano di questo, quando nel 1972 lo conobbero in occasione di una viaggio religioso-culturale insieme agli altri amici seminaristi. Chi non lo aveva conosciuto prima lo chiamò semplicemente così fino a identificarlo col suo cognome reale. Non poche mamme, per rispetto, iniziarono a chiamarlo "Don Bubi". C'è chi auspica una sua elezione al soglio di Pietro e la cosa sarebbe veramente buffa: il primo Papa della storia a chiamarsi "Bubi I". Pensate, se dovesse diventare santo, quanti bambini nei secoli futuri porterebbero "Bubi" come nome di battesimo!
L'origine del soprannome è veramente semplice, quasi banale; ma il personaggio è di tutto rispetto.